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Viaggio trasversale in una terra misconosciuta

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Rosario Benedetto

Dai recinti alle eresie, in Calabria si fa la vera rivoluzione

Nello scenario economico, politico e sociale in cui viviamo, avvolti dal caos e logorati dallo stress quotidiano, alla continua ricerca di punti di riferimento che abbiano un senso; partecipare all’evento, promosso lo scorso sabato 21 novembre  all’interno dello spazio innovativo di “Interazioni Creative”, ha significato respirare aria di cambiamento, di rivoluzione.

La rivoluzione di quei giovani che non ci stanno e vogliono riprendersi in mano le proprie vite e i propri sogni, spezzando le fila di un sistema che cerca di manovrarci tutti, inserendoci in schemi prestabiliti.

Per comprendere meglio il senso rivoluzionario o “eretico” dei contenuti espressi durante l’incontro dal titolo appunto: “Dalla Terra Dei Recinti a quella delle Eresie: storie e racconti di una Calabria che interagisce”, vorrei anzitutto chiarire cosa è “Interazioni Creative”, che è stato il “contenitore” dell’evento moderato dalla giovane giornalista Lia Giannini.

Si tratta di un’ associazione di promozione sociale che mira a mettere in rete artisti, professionisti e imprenditori, per far in modo che essi possano interagire tra di loro e trovare gli strumenti necessari per realizzare progetti professionali, artistici e di impresa.

Creata dal giovane avvocato cosentino Deborah de Rose, “Interazioni creative” è uno spazio all’interno del quale chiunque abbia creatività può trovare la propria dimensione, in un sistema di coworking dove poter esprimere il proprio “saper essere” e “saper fare” e dove arricchirsi grazie ad un continuo scambio di idee.

In un territorio difficile come quello calabrese, lo spazio creato da Deborah de Rose si pone come una vera oasi nel deserto, a cui artisti, imprenditori e creativi possono far capo per ricevere il sostegno necessario alla realizzazione dei propri progetti. L’associazione, inoltre promuove anche corsi formativi che daranno la possibilità di confrontarsi con esperti di vari ambiti.

Una dimensione “eretica”, insomma, proprio come amano definirsi i cinque imprenditori che hanno raccontato le proprie esperienze. Non a caso essi fanno parte insieme a tanti altri, del movimento “Ereticamente”, che racchiude un gruppo di persone accomunate dalla voglia di mettersi in gioco per attuare i propri sogni in una terra come la Calabria o il sud Italia in genere, ricca di ostacoli e di sfide da superare. Esponente di punta del movimento è l’imprenditore catanzarese Massimiliano Capalbo, autore del libro “La terra dei recinti”, che ha preso la parola per primo nell’ambito del dibattito. L’intervento di Capalbo ha fatto da introduzione a tutti gli altri, spiegando le motivazioni per cui il sud Italia non riesce a trasformare in valore le sue immense potenzialità.

Ciò che accomuna le esperienze dei giovani imprenditori presenti all’incontro, è proprio il fatto di aver puntato sulle risorse della propria terra: lo stesso Capalbo ha creduto nel potenziale di un bosco di faggi in località Tirivolo, nel cuore della Sila e lì ha costruito il suo parco avventura, che registra ogni anno migliaia di presenze.

Deborah de Rose ha deciso di creare il suo spazio innovativo per promuovere la creatività in una dimensione di meritocrazia. Poi c’è la storia di Roberta Caruso, che dopo aver conseguito la laurea in filosofia, ha trasformato la sua casa in una “Home for creativity”, un nuovo tipo di accoglienza basata non solo sulla formula del B&B, ma anche sui principi della condivisione di abilità, professionalità e creatività.

Il ritorno alla terra e alle antiche tradizioni sono il denominatore comune degli interventi di Stefano Caccavari – che a San Floro ha creato i suoi “Orti di famiglia”, un progetto grazie al quale centinaia di famiglie hanno la possibilità di coltivare e consumare i prodotti del proprio orto preso in affitto – e quello di Rosario Benedetto, trasferitosi in Calabria da Varese per mettersi a coltivare rose a Roseto Capo Spulico. Il suo progetto “Rosetum” prevede la realizzazione di una struttura di accoglienza, di un laboratorio per la trasformazione delle rose in prodotti cosmetici e di una biopiscina. Il tutto nascerà intorno alla coltivazione di un roseto a forma di croce templare – unico in Italia – che il giovane imprenditore ha già realizzato.

Un evento che ha trasmesso energia ed entusiasmo anche al pubblico presente e che, a giudicare dalla determinazione e dalla voglia di fare degli eretici non sarà il solo.

Che sia in atto una rivoluzione vera e propria, combattuta a suon di forza di volontà?

 

Angela Rubino

 

 

Nelle rose di Rosetum la realizzazione di un sogno, la storia di Rosario Benedetto [English version below]

Negli occhi dolcezza e determinazione, nel cuore la grande passione per un pezzo della nostra Calabria, uno dei tanti tesori che i nostri occhi non riescono a vedere fino in fondo.

Parliamo di Rosario Benedetto, un ragazzo di Varese, che trovandosi qui in Calabria per trascorrere le vacanze estive, ha respirato la magica atmosfera di una delle perle dello Jonio cosentino, Roseto Capo Spulico, ha conosciuto la storia di questo luogo ed ha deciso di farne la base per la svolta della sua vita. Una svolta che ha il colore e la fragranza delle rose.

E così l’antica Rosetum, che nacque nel X secolo d.C. per volere del principe Roberto il Guiscardo e raggiunse il suo massimo splendore nel 1260 quando fu costruito il Castrum Petrae Roseti (il castello di Roseto), oggi vive un rinnovato splendore, legato alle sue origini più antiche.

In epoca greco-romana, infatti, questo luogo era famoso per la coltura delle rose, che venivano utilizzate per riempire i guanciali delle principesse sibarite.

Rosario, abbandonata la sua vita al nord, ha deciso di investire tutti i suoi risparmi nella realizzazione di un progetto che si chiama proprio “Rosetum” e prevede il lancio di tutta una serie di attività imprenditoriali basate sulle rose. Attorno al suo roseto, infatti, ruoterà una struttura ricettiva, caratterizzata da un percorso benessere tra le rose e dei laboratori per la trasformazione delle stesse in prodotti cosmetici e farmaceutici.

Il calore della natura che avvolge i sensi, il fascino della storia secolare di una cittadina che affonda le sue radici nella Magna Grecia, aiutano Rosario nella dura lotta contro un avversario chiamato sclerosi multipla, una patologia da cui è affetto dal 2011.

Un nemico contro il quale Rosario oggi ha saputo opporsi con armi nuove. La sua voglia di guadare oltre l’orizzonte, la grande curiosità e il coraggio di mettersi in gioco per realizzare i propri sogni, lo hanno portato a scoprire una nuova “cura” per la sua malattia: le rose e la loro storia, in un luogo incantato che guarisce l’anima prima ancora che il corpo.

Il valore dell’idea e del gesto di Rosario va oltre, perché deve essere da monito per tutti i calabresi, che vivono in una terra dalle immense ricchezze.

Ricchezze che devono diventare il punto di partenza di un nuovo percorso di riscatto, assieme alla consapevolezza e al coraggio di mettersi in gioco per realizzare i propri sogni qui al sud, qui in Calabria.

In the Rosetum roses the realization of a dream, Rosario Benedetto’s story

In his eyes sweetness and determination, in his heart the great passion for a piece of our Calabria, one of the treasures that our eyes can’t see all the way.

We are speaking about Rosario Benedetto, a boy from Varese, who came here in Calabria for summer holidays, breathed its magic atmosphere in one of the Jonio pearls, Roseto Capo Spulico and after he has known its history, he decided to make it the turning point ofi his life.

A life change that has roses color and perfume.

And so, the ancient Rosetum, which was founded in X century a.C. by prince Robert Guiscard and reached his maximum splendor in 1260 when the Castrum Petrae Roseti (Roseto castle) was built, today shines thanks to the connection with its most ancient origins.

In facts, in the Greco –Roman age, this place was famous for the roses growing, which aimed to use roses to fill Sibari princesses pillows.

Abandoned his life in Northern Italy, Rosario, decided to invest all his savings in the realization of a plan which just calls “Rosetum” and provides for some entrepreneurial activities based on roses.

Around his rose garden, in facts, a new tourist accommodation with a wellness path among roses and laboratories for transformation of roses in cosmetics and pharmaceuticals will be built.

The warmth of nature which wraps up senses, the charm of a town secular history, which starts from Magna Graecia, help Rosario with his hard struggle against an enemy called multiple sclerosis, an illness which he’s affected by since 2011.

An adversary which today Rosario has been able to fight against with new weapons. His will to look over the horizon, his great curiosity and the courage to get involved to make his dreams come true, have led him to the discovery of a new cure for his disease: roses and their story, in an enchanted place which can heal soul before body.

The worth of Rosario’s idea and actions goes beyond, because they should act as a warning for all Calabrians who live on a land with enormous richness, that must become the starting point of a new liberation path, together with acknowledgement and the courage to get involved to make dreams come true here in Southern Italy, here in Calabria.

Angela Rubino

 

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